JERMANN – VINTAGE TUNINA 2020 VENEZIA GIULIA IGP Jéroboam

400,00

Cantina JERMANN – Località Trussio Ruttars, 11A, 34070 Ruttars, Dolegna del Collio (GO)

1 disponibili

Descrizione

Paese: Italia

Regione: Friuli Venezia Giulia

Area di produzione: Dolegna del Collio (GO)

Formato: 3 lt.

Uvaggio: Sauvignon blanc, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia, Picolit

Forma di allevamento: Guyot

Terreno: Marne prevalenti e arenarie appartenenti alla formazione flyschoide di età eocenica caratteristiche della zona collinare con esposizione sud-ovest, nord-est.

Vinificazione: La vinificazione viene effettuata in parte in acciaio ed in parte in botti di legno da 80 ettolitri

Affinamento: affinamento di 9 mesi anch’esso in parte in acciaio ed in parte nelle medesime botti. Concludono il processo di lavorazione ulteriori 7 mesi di affinamento in bottiglia prima della messa in commercio.

Caratteristiche organolettiche:

  • Colore:  Il  Vintage Tunina ha colore paglierino brillante con riflessi dorati.
  • Naso: Il profumo è intenso, ampio, di grande eleganza e persistenza, con sentori di miele e fiori di campo.
  • Palato: Ha sapore asciutto, morbido, molto armonico, con persistenza eccezionale, dovuta al corpo particolarmente pieno.

Abbinamento gastronomico: Si abbina con primi tartufati, con grande varietà di piatti di pesce, soprattutto al forno e salsato, ma arriva a poter sposare anche carni bianche. Splendido il ricordo di un suo incontro con un cuscinetto di salmone fresco ripieno di parmigiano e carciofi. (Daniele Cernilli)

Gradazione alcolica: 13,5% Vol.

Temperatura di servizio:   10 – 12 °C 

Curiosità: Gli Jermann, arrivati in Friuli, a Villanova di Farra, nel 1881 dall’Austria, furono prima mezzadri, poi proprietari, finchè verso l’inizio del secolo il vino divenne l’argomento principale del loro lavoro. Sono contadini duri, tutti d’un pezzo, di quelli che non vogliono sentir debolezze né cambiare una virgola nella tradizione. Il nonno di Silvio è uomo che, dovendo andare in guerra, scelse l’esercito d’Austria e avendo ereditato una vigna, seppur in valle buia e scossa dalla bora, fece vino. Silvio che nel 1968 era a Conegliano alla “scuola del vino”, ebbe, come tutti, volontà di contestazione, ma anche comprensione del diverso e capacità di autonomia. Ritornò con l’ansia giovanile di cambiare tutto. Non più vini pesanti e grassi, ma profumati, armonici, costruiti secondo logiche contemporanee, con macchine contemporanee e per il gusto contemporaneo, nel rispetto della tradizione. Aveva imparato a scuola che si può vinificare in bianco, che esiste la macerazione carbonica: egli doveva riuscire, dal suo vino personale e preciso, quello di suo padre, ad estrarre non soltanto un vino moderno, perché la modernità tutto appiattisce, ma un prodotto che esprimesse, perfettamente, un gusto che ancora si doveva formare. Litigò, emigrò in Canada, ritornò e ci riuscì: il suo vino, e la sua famiglia, padre austroungarico compreso, sono oggi tra i più apprezzati e valorizzati produttori del Friuli-Venezia Giulia.

Prima annata prodotta1975

Note: Le prime prove risalgono alla vendemmia 1973 e la prima annata messa in vendita con tale nome e tale etichetta fu la vendemmia 1975. Storicamente il Vintage Tunina parte come uvaggio delle migliori uve che raccolte tardivamente, a seconda delle annate, circa due settimane dopo la normale vendemmia su una superficie di circa 16 ha di vigneto coltivato sul Ronco del Fortino. Il nome Tunina si riferisce alla vecchia proprietaria del terreno su cui è sito l’originario vigneto ed è dedicato all’amante più povera del Casanova, che era una governante a Venezia che per l’appunto anche lei si chiamava Tunina (Antonia).

Con la vendemmia 2015 il Vintage Tunina celebra i suoi primi 40 anni.

Già nel 1979 considerato da Luigi Veronelli “Il Mennea dei vini italiani”, poi vino dell’anno annata 1997 per il Gambero Rosso e Oscar del vino annata 1998 per l’Associazione Italiana Sommelier.

Nel 2003 Silvio durante una visita all’Abbazia di Monreale a Palermo, ispirato alle decorazioni interne di architettura arabo-normanna, arricchisce l’etichetta con una greca che sviluppa intorno all’esagono.

Concludendo riportiamo una citazione dell’articolo di Cesare Pillon apparso su Civiltà del bere di ottobre 2000 “….ma il Vintage Tunina eccezionale lo è per molti altri versi. Nessuno finora se n’era mai reso conto, eppure è il più straordinario vino da meditazione che esista. E non lo è in senso passivo (vino da bere mentre si medita), ma in senso attivo: è un vino che fa meditare….”.